È già passato un anno da quando il governo cinese ci ha costretti a lasciare il Tibet, dopo aver lavorato per oltre trent’anni per bambini e monaci con adozioni a distanza e con progetti a sostegno di scuole e monasteri, per pastori nomadi e per la gente dei villaggi con molti altri progetti in loco. Nonostante la nostra grande delusione e preoccupazione, abbiamo continuato a sostenere al meglio le comunità di rifugiati tibetani in esilio in India e Nepal.

Crediamo fermamente che ora più che mai sia di vitale importanza salvaguardare il patrimonio culturale e spirituale del Tibet, da sempre al centro della missione di ASIA. È come un tesoro nascosto: custodisce visioni, valori e principi preziosi, che possono essere di ispirazione per l’umanità per superare la situazione geopolitica, la crisi climatica e ambientale, nonché il profondo disagio interiore che stiamo vivendo.

Per questo quest’anno abbiamo lanciato la campagna Hidden Treasures per sostenere le custodi del patrimonio spirituale del Tibet, le monache dell’eremo di Guru Padmasambhava in India, che custodiscono un patrimonio invisibile di conoscenza altamente evoluta, recentemente confermato dalla scienza occidentale, sulla natura del la mente e l’universo. Si tratta di sistemi evoluti per allenare la mente e le emozioni, pratiche spirituali a beneficio di tutti gli esseri senzienti, in una visione non dualistica che si basa sul presupposto dell’unicità e dell’interdipendenza di tutti gli esseri viventi.

In seguito all’occupazione cinese del Tibet, molti monaci e monache sono stati costretti a fuggire in India e Nepal per continuare il loro viaggio spirituale. Le monache dell’eremo di Padmasambhava sono arrivate a Tso Pema, nello stato indiano dell’Himachal Pradesh, dopo un lungo e pericoloso viaggio a piedi attraverso l’Himalaya per raggiungere questo luogo sacro e il loro maestro, Lama Wangdor. Sono Dolma, Tsewang, Bumchung e altre 35 suore che si sono stabilite in un eremo formato da piccole baracche costruite intorno alla montagna, in cui si dedicano allo studio del Dharma, alla meditazione e alla recitazione dei mantra.

Lama Wangdor, originario del Kham (Tibet orientale), è stato uno dei pochi sopravvissuti alla distruzione del monastero di Dzigar, durante il periodo della rivoluzione culturale, situato nella contea di Dege. Fuggito in India, nel 1985 rifonda il Monastero, di tradizione Drukpa Kagyud, vicino alla Grotta Padmasambhava.

Dal 2019, anno in cui è morto Lama Wangdor, le condizioni di vita delle suore sono diventate molto più dure. La loro unica fonte di sostentamento sono le offerte che ricevono dai pellegrini in visita alla Sacra Grotta e il ricavato della vendita delle lampade a burro. Non hanno acqua corrente, solo elettricità, e raccolgono l’acqua piovana per lavarsi e cucinare, mentre per l’acqua potabile devono andare a prenderla dai villaggi ai piedi della collina.

Se volete proteggere questo tesoro nascosto e offrire un supporto concreto a Dolma, Tsewang, Bumchung e alle monache e ai monaci dei monasteri che sosteniamo nei paesi himalayani, potete partecipare alla campagna Hidden Treasures scegliendo la modalità che più vi si addice:

  • con un contributo di €25 al mese, potete contribuire al mantenimento di una monaca dell’eremo di Padmasambhava e stabilire una relazione con lei tramite una corrispondenza epistolare, scambio di messaggi e di fotografie – http://www.adoptibet.org/wp/en/
  • con una donazione unica destinata a migliorare le condizioni di vita all’interno dell’eremo e di altri monasteri in India e Nepal – https://www.asia-ngo.org/en/campaigns/hidden-treasures/

Affinché il tesoro di conoscenza e spiritualità del Tibet possa sopravvivere e continuare a svilupparsi, è urgente sostenere i suoi custodi silenziosi, che praticano giorno dopo giorno per il bene e il risveglio di tutti gli esseri senzienti.