Questa biografia, compilata da Adriano Clemente, è stata recentemente pubblicata online sul sito The Treasury of Lives, un’enciclopedia biografica del Tibet, dell’Asia Interna e della Regione Himalayana. Siamo lieti di pubblicarla con la gentile autorizzazione dell’Autore e del Direttore e Caporedattore di The Treasury of Lives. Chögyal Namkhai Norbu nacque in un piccolo villaggio chiamato Geug (dge ‘ug) vicino a Changra (lcang ra) in Derge, Kham, il tredicesimo giorno del decimo mese lunare dell’anno terra-tigre, corrispondente al 5 dicembre del 1938. Più avanti nella vita scelse di festeggiare il suo compleanno l’8 dicembre. Suo padre, Tsewang Namgyal (tshe dbang rnam rgyal, 1889–1962) del clan Trokhe (gro khe) di Kamthok (skam thog), era un funzionario governativo del regno di Derge; sua madre, Yeshe Chödrön (ye shes chos sgron, 1904–1965), apparteneva ai Ngonatsang (sngo rna tshang), una delle famiglie più antiche di Derge. Era la nipote di Jamyang Chökyi Wangpo (‘jam dbyangs chos kyi dbang po, 1893–1908) e la sorella della sua reincarnazione, Khyentse Chökyi Wangchug (mkhyen brtse’i chos kyi dbang phyug, 1909–1960), rispettivamente la prima e la seconda generazione di reincarnazioni di Jamyang Khyentse Wangpo (‘jam dbyangs mkhyen brtse’i dbang po, 1820–1892). Namkhai Norbu aveva tre sorelle maggiori: Jamyang Chödron (‘jam dbyangs chos sgron, 1921–1985); Sönam Palmo (bsod nams dpal mo, 1924–1988); Trashi Yangdzom (bkra shis dbyangs ‘dzoms, 1929–2006); e una sorella minore, Tsering Yangdzom (tshe ring dbyangs ‘dzoms, n. 1946). I suoi due fratelli minori erano Pema Kungtsen (padma gung btsan, 1940–1960) e Jamyang Phuntsog (‘jam dbyangs phun tshogs, 1943–1948). Suo padre, la nonna paterna Lhundrub Tso (lhun grub mtsho) e lo zio paterno Togden Ogyen Tendzin (rtogs ldan o rgyan bstan ‘dzin, 1888–1962) erano tutti discepoli del maestro Nyingma Adzom Drugpa (a ‘dzom ‘brug pa, 1842–1924). Dopo la nascita della terza figlia, una femmina, come le due sorelle maggiori, il padre si ricordò che Adzom Drukpa, nel presentargli una statua di Tārā Verde, gli aveva detto che se si pregava con fervore la divinità qualsiasi cosa si desiderasse sarebbe stata esaudita. Sperando in un figlio maschio, Tsewang Namgyel così assunse un lama chiamato Töndrub Chödar (don grub chos dar), noto anche come Drolma Lama (sgrol ma bla ma), per dedicarsi alla pratica delle Lodi alle Ventuno Tārā per un anno. Alla fine del suo ritiro, il lama fece un sogno che annunciava la nascita di tre figli maschi, il primo dei quali era Namkhai Norbu.
Riconoscimento
Lo zio paterno di Namkhai Norbu, Togden Ogyen Tendzin, lo riconobbe subito come una reincarnazione del suo maestro Adzom Drugpa. Nel 1940, quando Namkhai Norbu aveva due anni, Palyul Karma Yangsi, Pema Gyurme (dpal yul karma yang srid padma ‘gyur med, 1908–1959) e il Sesto Shechen Rabjam, Nangdze Drubpai Dorje (zhe chen rab ‘byams 06 snang mdzad grub pa’i rdo rje, 1910–1960), approvarono questo riconoscimento. Tuttavia, siccome un altro tulku di Adzom Drugpa era già stato installato ad Adzom Gar (un ‘dzom sgar), Namkhai Norbu non fu mai ufficialmente intronizzato. L’anno seguente, il Sedicesimo Karmapa, Rangjung Rigpai Dorje (karma pa 16 rang byung rig pa’i rdo rje, 1924–1981) e l’Undicesimo Tai Situ, Pema Wangchok Gyalpo (ta’i si tu 11 padma dbang mchog rgyal po, 1886–1952), lo riconobbero come l’emanazione della mente di Shabdrung Ngawang Namgyal (zhabs drung ngag dbang rnam rgyal 1594–1651), il lama Drukpa Kagyu che per primo unì il Bhutan nel diciassettesimo secolo. Le circostanze gli impedirono di andare in Bhutan per assumere la carica. Invece, il bambino di tre anni prese residenza nel palazzo Rongpo Khang (rong po khang pho brang) a Derge Gönchen con il suo tutore Töndrub Chödar, che era il lama della sua famiglia. Durante l’estate andò a Pawog (dpa’ ‘og) con il re e ricevette l’iniziazione di Tārā Bianca da Situ Rinpoche. Nel 1945 fu riconosciuto come una reincarnazione del maestro Sakya Jamyang Loter Wangpo (‘jam dbyangs blo gter dbang po, 1847–1914) dal Quarantesimo Sakya Trichen Ngawang Tutob Wangchuk (sa skya khri chen 40 ngag dbang mthu stobs dbang phyug, 1900–-1950). Ciò fu probabilmente fatto per garantire la sua presenza continua a Lhundrubteng (lhun grub steng), il Monastero reale Sakya di Derge.
Formazione religiosa, 1943-1953
Namkhai Norbu iniziò la sua formazione religiosa nel 1943, all’età di sei anni, memorizzando le scritture a Lhundrubteng, dove fu di base fino al 1947. Si trasferì poi nel collegio monastico del monastero di Wöntö (dbon stod dgon), con visite periodiche al monastero di Galenteng (sga glen steng), per vedere suo zio Khyentse, che risiedeva lì. I suoi principali insegnanti durante questo periodo furono lo zio materno Khyentse Chökyi Wangchug, lo zio paterno Togden Ogyen Tendzin, Drubwang Kunga Palden (grub dbang kun dga’ dpal ldan, 1878–1950) e Khyenrab Chökyi Wözer (mkhyen rab chos kyi ‘od zer, 1889–1958), il secondo abate di Khamje (khams byed), il collegio monastico del monastero di Dzongsar (rdzong gsar dgon). Nell’estate del 1943 si recò a Tsarashab (rtswa ra zhabs), un eremo vicino a Geug, dove suo zio Togden Ogyen Tendzin era in ritiro. Qui vide per la prima volta suo zio praticare lo Yantra Yoga (‘phrul ‘khor nyi zla kha sbyor), un’antica tradizione derivante da Vairocana che avrebbe contribuito a promuovere in Occidente. Alla fine dell’anno nacque suo fratello minore Jamyang Phuntsog, che fu riconosciuto come un tulku del famoso maestro Kagyu Kālacakra Dru Jamyang Tragpa (‘bru ‘jam dbyangs grags pa, 1884–1942). Tornato a Gönchen, dal 1944 al 1945 Namkhai Norbu imparò i rituali Sakya, inclusa la costruzione dei maṇḍala. Nell’autunno del 1945 tornò a casa dove ricevette dallo zio materno, insieme alla sua famiglia, i suoi primi insegnamenti Dzogchen, i potenziamenti e le istruzioni del Longchen Nyingthig (klong chen snying thig). Nell’autunno del 1946, la nonna paterna Lhundrub Tso morì a Wöntö. Molti lama importanti furono invitati a celebrare i rituali dei quarantanove giorni, tra cui Khyenrab Chökyi Wözer, il suo futuro insegnante, che aveva da poco fondato un collegio monastico a Wöntö. Anche suo zio materno Khyentse Chökyi Wangchuk fu invitato e subito dopo Namkhai Norbu andò con lui a Galenteng. Lì ricevette potenziamenti e insegnamenti da Drubwang Kunga Palden, maestro di suo zio, e in particolare la rivelazione o terma (gter ma) di Lhatsun Namkha Jigme (lha btsun nam mkha’ ‘jigs med, 1597–1650), Realizzare la forza vitale dei Vidyādhara (rig ‘dzin srog sgrub); I sette Tesori (mdzod bdun) e la Trilogia del Riposo Tranquillo (ngal gso skor gsum) di Longchenpa (klong chen pa, 1308–1364); L’unificazione dello Stato di Samantabhadra (kun bzang dgongs ‘dus) di Pema Lingpa (padma gling pa, 1450–1521)); e la Saggezza Primordiale che libera guardando (yang tig ye shes mthong grol) di Tennyi Lingpa (bstan gnyis gling pa, 1480–1535). Suo zio gli diede anche la trasmissione della Raccolta dei Tantra Antichi (rnying ma rgyud ‘bum). Nel 1947, in un eremo chiamato Gyawo (rgya bo), Kunga Palden diede a Namkhai Norbu l’iniziazione e le istruzioni per l’insegnamento Dzogchen della Quintessenza Nera (yang ti nag po), dopo di che fece il suo primo ritiro al buio. Ricevette anche la raccolta delle opere di Paltrul Rinpoche (dpal sprul rin po che, 1808–1887), la Quintessenza del Guru di Longchenpa (bla ma yang tig), l’insegnamento Dzogchen noto come Le tre parole che colpiscono il punto vitale (tshig gsum gnad brdegs), la tradizione Mindroling di Vajrasattva (smin gling rdor sems) e gli insegnamenti Sakya noti come la Trilogia del Rosso (dmar po skor gsum) e le Tre divinità di lunga vita (tshe lha rnam gsum). Nello stesso anno si iscrisse al collegio monastico di Wöntö, dove studiò filosofia sotto Khyenrab Chökyi Wözer per cinque anni, seguendo il programma stabilito da Khenpo Zhenga Rinpoche (mkhan po gzhan dga’, 1871–1927).
Nel 1948 Jamyang Phuntsog, fratello minore di Namkhai Norbu, morì a casa e tra i lama invitati a celebrare i rituali Namkhai Norbu incontrò il lama Kagyu Trungram Gyaltrul (drung ram rgyal sprul, 1894–1959), dal quale ricevette l’iniziazione di Padmavajra Pacifico e Irato (zhi khro padma vajra) di Jatsön Nyingpo (‘ja’ tshon snying po, 1585–1656). Da Negyab Rinpoche Lodrö Gyatso (gnas rgyab blo gros rgya mtsho, 1902–1952), anch’egli in seguito invitato, ricevette le Divinità pacifiche e irate di Karma Lingpa (kar gling zhi khro). Dopo le cerimonie si recò a Negyab (gnas rgyab) dove dallo stesso maestro ricevette gli Insegnamenti Canonici dei Nyingma (rnying ma bka’ ma) e il ciclo degli Insegnamenti del Cielo (gnam chos) di Mingyur Dorje (mi ‘gyur rdo rje, 1645–1667). Poi fece un ritiro dedicato alla pratica di Ngöndzog Gyalpo (mngon rdzogs rgyal po) in un luogo chiamato Hedrak Kar.
Continuò la sua formazione sotto Khyenrab Chökyi Wözer, ricevendo istruzioni sulle Parole del mio Maestro Perfetto (kun bzang bla ma’i zhal lung), il commentario di Paltrul Rinpoche sulle pratiche preliminari del Longchen Nyingthig, che anche completò. Andò poi al monastero Dzogchen per ricevere da Dzogchen Khenpo Yönten Gönpo (rdzogs chen mkhan po yon tan mgon po, 1899–1959) il Guhyagarbha Tantra con uno dei suoi commentari. Ricevette anche il ciclo del Chöd l’Auto-liberazione dell’Afferrare (‘dzin pa rang grol), una rivelazione di Do Khyentse Yeshe Dorje (rdo mkhyen brtse ye shes rdo rje 1800–1866). Al suo ritorno a Wöntö ricevette da Khyenrab Chökyi Wözer il potenziamento delle “Tre Radici” (rtsa gsum bka’ dbang) per il Longchen Nyingthig, il commentario al Guhyagarbha di Khenpo Zhenga e la rivelazione Sfera di liberazione: Auto-liberazione della Mente (grol tig dgongs pa rang grol) di Trengpo Tertön.
Alla fine dell’estate del 1950 Namkhai Norbu si ammalò, presumibilmente a causa di una provocazione di Gyalpo Shukden nel tempio di Wöntö, e divenne zoppo alla gamba sinistra. Tornò a casa per riprendersi e mentre era lì la figlia della sorella maggiore Jamyang Chödrön morì di vaiolo. Per officiare i rituali la famiglia invitò Khyentse Chökyi Wangchuk, che colse l’occasione per dare a Namkhai Norbu l’iniziazione Guru Dragpo: Saggezza Fiammeggiante (gu ru drag po ye shes rab ‘bar), una rivelazione di Longsal Nyingpo (klong gsal snying po, 1625–1692). Namkhai Norbu attribuì a quella pratica la guarigione della sua gamba. In quel periodo ricevette anche il Compendio Completo dei Tantra (rgyud sde kun btus), la raccolta di letteratura tantrica Sakya di Loter Wangpo, da Khenpo Palden Tsultrim (mkhan po dpal ldan tshul khrims, n. 1906), uno studente di Loter Wangpo.
Nel secondo mese di primavera del 1951, insieme allo zio Khyentse Chökyi Wangchuk si recò al Monastero Kyegu (skye dgu dgon) dove ricevette il potenziamento di Kālacakra e il ciclo del Guru Irato (gu ru drag po) di Wangdud Nyingpo (dbang bdud snying po) dal lama Sakya Khenpo Khangsar Ngawang Yonten Gyatso (mkhan po khang sar ngag dbang yon tan rgya mtsho, 1902–1963). Questo lama, popolarmente noto come il Bhutanese o Drug Khenpo (‘brug mkhan po) precedentemente aveva servito come sessantanovesimo abate del Monastero di Ngor (ngor dgon) ed era ben noto per i suoi sforzi per sradicare il culto di Shugden dalle comunità Sakya. Quando tornarono a Galenteng, ricevette dallo zio la trasmissione del Mahāmāyā Tantra. Dopo di che si recarono insieme a visitare il Mahasiddha di Nalung, il Siddha di Chamten e altri maestri.
Quell’estate tornò a Wöntö dove Khenpo Chökyi Wözer trasmise la Raccolta di scritti dei Maestri Sakya (sa skya bka’ ‘bum) e le Tre Visioni (snang gsum). Alla fine dell’estate, andò al Monastero di Lhabrang (lha ‘brang dgon) dove suo zio Khyentse gli diede la trasmissione dell’Unificazione dei Segreti del Guru (bla ma gsang ‘dus) di Guru Chöwang (gu ru chos dbang 1212–1270) e il commentario di Vimalamitra al Mañjuśrīnāmasaṃgīti. All’eremo di Gyawo Khyentse Chökyi Wangchuk diede la trasmissione del suo ciclo rivelazione Guru Kīla Irato (gu ru drag phur). In quel periodo Namkhai Norbu iniziò anche a studiare i Quattro Tantra della Medicina (rgyud bzhi) sotto Khardo Lama Ngawang (mkhar mdo bla ma ngag dbang) e Khenpo Chökyi Wözer. Quell’autunno Khenpo Chökyi Wözer trasmise il Compendio di Sādhana di Loter Wangpo (sgrub thabs kun btus) . Alla fine dell’anno Namkhai Norbu accompagnò suo zio a celebrare i riti funerari di Drubwang Kunga Palden, che era morto a Galenteng. Khenpo Chökyi Wözer continuò a trasmettere importanti raccolte di scritture a Namkhai Norbu come la Sādhana Combinata delle Tre Radici (rtsa gsum sgril sgrub) di Jamyang Khyentse Wangpo, la tradizione Nāropa di Vajrayoginī (na ro mkha’ spyod ma) e la rivelazione Insegnamento del Cielo di Mingyur Dorje, la Buddhità nel palmo della propria mano (gnam chos sangs rgyas lag ‘chang), dopo di che Namkhai Norbu completò le pratiche preliminari del Ciclo di Insegnamenti del Cielo. Per ricevere il commentario di Mipham Gyatso (mi pham rgya mtsho, 1846–1912) sul Kālacakra Tantra (dus ‘khor grel chen) quell’autunno, studiò anche l’astrologia zodiacale (dkar rtsis), la cui tradizione tibetana è ampiamente basata su quel tantra. Yudrön (g.yu sgron), figlia di Dru Jamyang Dragpa, ricevette con lui gli insegnamenti del Kālacakra. Khenpo Chökyi Wözer trasmise anche Argomenti interni profondi (zab mo nang don) del Secondo Karmapa insieme al commentario di Jamgön Kongtrul e Entrare nella Via del Grande Veicolo (theg pa chen po ‘i tshul la ‘jug pa) di Rongzompa (rong zom pa, XI-XII secolo) e l’Accertamento dei Tre Voti (sdom gsum rnam nges) di Ngari Paṇchen (nga’ ris pan chen, 1487-1582). In estate Namkhai Norbu si recò nelle aree nomadi per raccogliere fondi sia per Wöntö che per Galenteng e prese appunti dettagliati sulle tradizioni e sullo stile di vita dei nomadi. Questi appunti servirono in seguito come base per un libro, pubblicato in tibetano nel 1983, in italiano nel 1990 con il titolo Viaggio nella Cultura dei Nomadi Tibetani (byang ‘brog gi lam yig).
Alla fine del 1951, su consiglio di Khenpo Chökyi Wozer, andò a incontrare Ayu Khandro Dorje Paldrön (a yu mkha’ ‘gro rdo rje dpal sgron, 1839–1953), la quale era stata studentessa di Jamyang Khyentse Wangpo e Nyagla Pema Duddul (nyag bla padma bdud ‘dul,1816–1872) e aveva vissuto in ritiro al buio per molti decenni. Ella diede a Namkhai Norbu molteplici trasmissioni, tra cui le rivelazioni di Khyentse Wangpo Raccolta di tutti i segreti delle Ḍākiṇī (mkha’‘gro gsang ba kun ‘dus) e Essenza del Cuore della Nobile Dama Immortale (‘chi med ‘phags ma’i snying thig), la sua rivelazione su Siṃhamukhā, l’Essenza del Vajra del Grande Spazio (klong gsal rdo rje snying po) di Longsal Dorje (klong gsal rdo rje, 1625–1692), L’Essenza del Cuore delle Ḍākiṇī (mkha’ ‘gro’i snying thig) di Longchenpa, La Quintessenza Nera (yang ti nag po) di Tungtso Repa (dung mtsho ras pa, quindicesimo secolo) e due cicli ricevuti in precedenza: il ciclo del Chöd di Do Khyentse e il Vajrayogīnī di Nāropa. Nell’estate del 1952, partecipò alla trasmissione delle Istruzioni sulla Via e il Risultato (lam ‘bras slob bshad) da parte di Jamyang Khyentse Chökyi Lodrö (‘jam dbyangs mkyen brtse chos kyi blo gros 1893–1959) a Dzongsar. Durante l’evento durato un mese, un medico lo avvelenò con delle pillole che avrebbero dovuto curare un’influenza che si era diffusa nel monastero. Il medico personale di Khyentse Chökyi Lodrö fu in grado di contrastare il veleno e curarlo. Alla fine dell’estate Chökyi Lodrö trasmise anche la Trilogia Dzogchen (rdzogs chen sde gsum) che fu una rivelazione congiunta di Khyentse Wangpo e Chogyur Lingpa (mchog gyur gling pa, 1829–1870). Khyentse Chökyi Lodrö gli consigliò poi di intraprendere un ritiro di sei mesi a Sengchen Namdrag (seng chen gnam brag). Durante il ritiro, all’inizio del 1953, incontrò Gyalse Gyurme Dorje (a ‘dzom rgyal sras ‘gyur med rdo rje 1895–1959), figlio di Adzom Drugpa, che stava tornando dal Tibet Centrale. Gyurme Dorje gli diede la trasmissione di tutti i tesori e le opere di Adzom Drugpa, così come Lo Stato che Tutto Penetra di Samantabhadra (kun tu bzang po dgongs pa zang thal), rivelazione di Rigdzin Godemchen (rig ‘dzin rgod ldem chan, 1337–1409). Al termine del suo ritiro, nella primavera del 1953, ricevette le Quattro Essenze del Cuore (snying thig ya bzhi) di Longchenpa da suo zio Khyentse Chökyi Wangchuk e la rivelazione del suo stesso zio chiamata Chöd Istruzioni Orali di Thangtong Gyalpo (thang rgyal snyan gcod).
Insegnamento della lingua tibetana a Minyak, Dartsedo e Chengdu, 1953-1955
Alla fine del 1953 il nuovo governo comunista cinese della regione invitò Khyentse Chökyi Wangchug e Namkhai Norbu a fungere da delegati a una conferenza a Dartsedo (dar rtse mdo), che sarebbe diventata la capitale della nuova prefettura autonoma tibetana di Ganze. Dopo la conferenza, visitò alcune parti della Cina e suo zio tornò a casa. Al suo ritorno a Dartsedo, l’influente figura politica Chagö Tobden (bya rgod stobs ldan, 1898-1960) lo raccomandò per assistere il Nono Bo Gangkar Rinpoche, Karma Shedrub Chökyi Senge (‘bo gangs dkar 09 karma bshad sgrub chos kyi seng ge,1892-1957), nell’insegnamento della lingua tibetana agli studenti cinesi. Così soggiornò al monastero di Bo Gangkar (‘bo gangs dkar dgon), anche noto come Khamsumdrag (khams gsum grags dgon) in Minyak, e ricevette da Gangkar Rinpoche molteplici insegnamenti come i Sei Dharma di Niguma (ni gu chos drug), la rivelazione di Jatsön Nyingpo Unificazione dei Supremi Gioielli (dkon mchog spyi ‘dus), L’Essenza del Cuore delle Dakini Madre e Figlio (mkha’ ‘gro snying thig ma bu) di Pema Ledreltsal (padma las ‘brel tsel, 1291–1315), e i Quattro Tantra della Medicina. Continuò a insegnare a Dartsedo e Chengdu fino al 1955, visitando periodicamente Derge. In questo periodo, iniziò a raccogliere canti popolari tibetani, un progetto che lo portò alla pubblicazione del suo Musical Tradition of the Tibetan People: Songs in Dance Measure (Roma, 1967).
Ultimi insegnamenti ricevuti in Tibet, 1955-1958
Nell’estate del 1954 Namkhai Norbu andò al Monastero Dzogchen con sua sorella Jamyang Chödrön, dove ricevettero da Tulku Trime (sprul sku dri med) l’Essenza Dzogchen dello Spazio Luminoso (rdzogs chen klong gsal snying thig) di Ratna Lingpa (ratna gling pa, 1403-1479) e il Corpo Arcobaleno di Samantabhadra (kun bzang ‘ja’ sku) di Duddul Dorje, e da Khenpo Ngawang Norbu (mkhan po ngag dbang nor bu, 1866-1958) il potenziamento Anuyoga dell’Assemblea Riunita (tshogs chen ‘dus pa). Visitò anche suo zio Togden Ogyen Tenzin che soggiornava nella residenza Yilhung di Chagö Tobden e ricevette le istruzioni complete sull’insegnamento dello Yantra Yoga noto come Unione del Sole e della Luna (‘phrul ‘khor nyi zla kha sbyor). Insieme allo zio Khyentse Chökyi Wangchug, ricevette anche l’iniziazione della rivelazione di Adzom Drugpa sul ciclo di Dorje Trolö, una forma irata di Padmasambhava. Questa fu l’ultima occasione in cui poté stare con suo zio paterno Togden Ogyen Tenzin. Namkhai Norbu smise di insegnare il tibetano a Chengdu nel 1955 e, ispirato da un sogno, tornò nella sua terra natale. Lì incontrò il suo maestro radice, Nyagla Changchub Dorje (nyag bla byang chub rdo rje, 1863–1963), che era un tertön (gter ston) e un medico. Namkhai Norbu rimase diversi mesi nella sua residenza di Khamdogar (khams mdo gar), durante i quali Nyagla Changchub Dorje gli diede l’introduzione definitiva allo stato dello Dzogchen insieme al conferimento del potere di Pacifici e Irati: L’auto-liberazione dal Samsara e dal Nirvana (zhi khro ‘khor das rang grol), mentre il figlio Gyurme Gyaltsen (‘gyur med rgyal mtshan, 1914-1972) gli conferì le iniziazioni e la trasmissione della lettura di tutte le rivelazioni del padre. All’inizio del 1956 andò a Galenteng dove ricevette gli ultimi insegnamenti da suo zio Khyentse Chökyi Wangchuk, tra cui Il Signore dei Segreti di Lhalung (lha lung gsang bdag) un ciclo incentrato su Vajrapāṇi. Si recò anche da Gala Khenpo Lodrö Gyatso, (‘ga la mkhan po blo gros rgya mtsho, 1901–1961), uno studente di Tsangpa Drubchen, (1830–1945), da cui ricevette Unificare lo Stato del Guru (bla ma dgongs ‘dus) di Sangye Lingpa (1340–1396) e il tesoro della mente La Totale Perfezione di Mañjuśrī (‘jam dpal rdzogs chen).
Lasciando il Tibet
Namkhai Norbu partì poi per Lhasa con suo padre, e qui incontrò il Sedicesimo Karmapa da cui ricevette l’iniziazione dell’ Indivisibilità di Lama e Protettore (bla mgon dbyer med), una pratica centrale Mahākāla della tradizione Shangpa Kagyu, e l’iniziazione dell’ Oceano dei Vittoriosi (rgyal ba rgya mtsho). Dzogchen Khenpo Yönten Gönpo, da cui aveva ricevuto insegnamenti diversi anni prima a Dzogchen, gli diede l’iniziazione del Ciclo sulla Hum, Essenza del Cuore dello Dzogchen (rdzogs chen snying po Hum skor) di Dorje Lingpa (rdo rje gling pa 1346–1405). Il Sesto Dzogchen Rinpoche, Jigdral Changchub Dorje (rdzogs chen 06’jigs ‘bral byang chub rdo rje, 1935–1959), gli trasmise la Freccia Espansa di Lunga Vita (tshe sgrub mda’ ’phel ma) del Quinto Dalai Lama (ta la’i bla ma 05, 1617–1682). Dopo aver appreso della grande celebrazione in India per il 2500° anniversario della nascita del Buddha, il Buddha Jayanti, e delle ampie agevolazioni che il governo indiano stava mettendo a disposizione dei pellegrini tibetani, Namkhai Norbu e suo padre colsero l’occasione per andare in pellegrinaggio in India, Nepal e Bhutan, visitando molti luoghi sacri. Dopo sei mesi in India, Namkhai Norbu tornò in patria e trovò caos e tumulti che si diffondevano in tutte le regioni del Kham. Di conseguenza, lui e tutta la sua famiglia nella primavera del 1957 partirono per Lhasa. Namkhai Norbu cercò invano di convincere suo zio Khyentse Chökyi Wangchuk a unirsi a loro. Sua sorella Jamyang Chödrön rimase con lo zio. Viaggiarono per molti mesi, passando per Nangchen, dove ricevette insegnamenti sul Chöd della tradizione Zurmang da un’anziana insegnante il cui nome è registrato come Kyabche Chögenma (skyabs rje gcod rgan ma). In autunno giunsero a Lhasa. Al monastero di Tsurphu (mtshur pu dgon) Namkhai Norbu incontrò di nuovo il Sedicesimo Karmapa dal quale ricevette l’iniziazione per l’Oceano dei Vittoriosi (rgyal ba rgya mtsho). Il Sesto Dzogchen Pönlob, Jigdral Tsewang Dorje (rdzogs chen dpon slob 06 ‘jigs ‘bral tshe dbang rdo rje, 1925–1962) trasmise le istruzioni di Karma Chagme (karma chags med,1613–1678) sulla famosa Invocazione in Sette capitoli di Padmasabhava (le’u bdun ma). Ricevette anche il commentario di Vimalamitra sul Mañjuśrīnamasaṃgīti da Polu Khenpo Tubten Kunga Gyaltsenn (spo lu mkhan po thub bstan kun dga’ rgyal mtshan,1896–1970) e un’iniziazione di lunga vita dal Quattordicesimo Dalai Lama (ta la’i bla ma 14, n. 1935). Nel 1958 Namkhai Norbu, suo fratello e la sorella minore Yangdzom lasciarono il Tibet per il Sikkim. Il resto della famiglia rimase a Lhasa con l’intenzione di unirsi a loro in seguito. Gli animali che avevano portato dal Tibet soffrirono il clima del Sikkim e il fratello di Namkhai Norbu decise di tornare in Tibet con loro. Giunto a Lhasa fu arrestato insieme al padre. Nel frattempo, Namkhai Norbu, insieme a sua sorella, proseguì per Kalimpong, dove assistette Tharchin Babu (mthar phyin ba bu, 1890–1986) nel suo giornale in lingua tibetana Melong e in altre pubblicazioni. A Kalimpong incontrò anche Dudjom Rinpoche, Jigdral Yeshe Dorje (bdud ‘joms rin po che ‘jigs bral ye shes rdo rje, 1904–1987), da cui ricevette da lui un’iniziazione di Vajrakīlāya. Poi si recò in ritiro al monastero di Pemayangtse in Sikkim. Nel 1959 apprese che suo padre e suo fratello erano stati arrestati dai cinesi e che i soldati lo stavano cercando. Inizialmente pensò di tornare in Tibet, ma quando raggiunse il confine, fu scoraggiato dalle masse di tibetani che stavano scappando. Rimase in Sikkim senza possibilità di ricevere ulteriori notizie sulla sua famiglia. Solo molti anni dopo apprese che suo padre e suo fratello erano entrambi morti in prigione a causa dei lavori forzati e della mancanza di cibo. Anche sua sorella maggiore era stata imprigionata per tre anni. Suo zio materno, Khyentse Chökyi Wangchug, era stato catturato e imprigionato a Derge Gönchen insieme a Shechen Rabjam e Drugpa Kuchen Tubten Shedrub Trinle Gyatso (‘brug pa sku chen thub bstan shes sgrub phrin las rgya mtsho, 1906–1960). I tre lama furono messi in celle diverse e non potevano comunicare tra loro, ma una mattina le guardie li trovarono morti, tutti e tre seduti nella posizione di meditazione. Si ritiene che abbiano intenzionalmente espulso la loro coscienza per evitare la tortura.
Roma e Napoli
Nel 1959 il re del Sikkim, Trashi Namgyal (bkra shis rnam rgyal, 1893–1963) offrì a Namkhai Norbu un incarico presso l’Ufficio per lo Sviluppo del Governo del Sikkim (‘bras ljongs yar rgyas las khung), per preparare i libri di testo per la scuola. A quel punto aveva studiato sanscrito e mongolo e aveva ricevuto varie offerte accademiche da diversi paesi. Nell’autunno di quell’anno, accettò l’invito in Italia del Tibetologo Giuseppe Tucci (1894–1984), per collaborare presso l’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (ISMEO) a Roma, che Tucci aveva fondato nel 1933 con Giovanni Gentile (1875–1944). Parte dell’attrattiva dell’incarico era l’accesso all’impressionante biblioteca di testi tibetani che Tucci aveva raccolto. Prima di lasciare l’India per l’Italia, andò a Dharamsala per un’udienza con il Dalai Lama e per incontrare Geshe Jampel Senge (dge bshes ‘jam dpal seng ge), uno studioso Gelug che anche era stato invitato in Italia da Tucci.

Da sinistra a destra: il Prof. Lanciotti, Geshe Jampel Senge, Lobsang Samten (fratello del Dalai Lama), Chögyal Namkhai Norbu e il Prof. Petech.
Ricerca sul Bon
In Italia, Namkhai Norbu ha concentrato la sua ricerca principalmente sulla storia antica del Tibet, indagando la tradizione autoctona Bon. I suoi libri, che includono opere di storia, medicina, astrologia, Bon e tradizioni popolari, sono la prova della sua profonda conoscenza della cultura tibetana e del suo impegno nel preservare questo antico patrimonio culturale. Tra le sue numerose pubblicazioni rivoluzionarie sulla storia Bon e tibetana vi sono La collana di Zi (gzi yi phreng ba), pubblicato in inglese nel 1981 e in tibetano nel 1982; La Luce del Kailash (zhang bod lo rgyus ti se’i ‘i ‘od), in tre volumi, pubblicato in tibetano nel 1996 e in inglese tra il 2009 e il 2015, e il suo studio sul Tibet pre-buddhista basato su fonti Bon, Emaho: le narrazioni, i linguaggi simbolici e il Bön nell’antico Tibet, pubblicato in tibetano (sgrung lde’u bon gsum gyi gtam e ma ho) nel 1989.
Yantra Yoga e Dzogchen
Nel 1971 Chögyal Namkhai Norbu iniziò a insegnare Yantra Yoga, un’antica forma di Yoga tibetano che combina movimento, respirazione e visualizzazione. Aveva ricevuto insegnamenti su questa tradizione nel 1954 da suo zio Togden Orgyen Tenzin. Si dice che gli insegnamenti abbiano avuto origine dal traduttore dell’ottavo secolo Vairocana e furono mantenuti vivi in luoghi come Adzom Gar in Tibet. Il testo radice con il suo commentario è stato pubblicato con il titolo Yantra Yoga: lo Yoga Tibetano del Movimento. Nel frattempo, teneva discorsi informali su Buddhismo e Dzogchen a un piccolo gruppo di studenti che si incontravano una volta alla settimana a casa sua. Gli insegnamenti che tenne furono in seguito pubblicati nel volume come Dzogchen: la Nostra Vera Condizione: Un’Introduzione attraverso Domande e Risposte. Nel 1976, tenne il suo primo ciclo di insegnamenti Dzogchen Upadeśa a un piccolo gruppo di studenti italiani a Napoli, forse la prima volta che un lama insegnò Dzogchen in Occidente. Questo evento fu il luogo di nascita della Comunità Dzogchen (rdzogs chen ‘dus sde), che Namkhai Norbu avrebbe trasformato in un’organizzazione internazionale. Poco dopo accettò l’invito di Laura Albini, una studentessa Karma Kagyu del Sedicesimo Karmapa, a tenere un ritiro di insegnamenti Dzogchen a Subiaco.
Nel 1977 un secondo ritiro di insegnamenti si tenne a Prata, e in questo modo il gruppo originario di Napoli e i partecipanti al ritiro di Subiaco si unirono per fondare la Comunità Dzogchen in tutta Italia prima, e gradualmente in Europa e in altri continenti.
Nella sua lunga carriera di maestro Dzogchen, ha trasmesso tutte e tre le serie di Dzogchen con istruzioni pratiche sui loro metodi specifici di pratica, in particolare dando nuova vita alla pratica dei Quattro Yoga del Semde e del Ponte del Vajra del Longde. Ha anche trasmesso molti insegnamenti terma come quelli di Adzom Drugpa, Nyagla Pema Duddul, Nyagla Changchub Dorje, Namcho Migyur Dorje e così via. Come autore, ha scritto le biografie di molti dei suoi maestri e molti testi sullo Dzogchen, in particolare commentando due importanti manoscritti Dzogchen ritrovati a Dunhuang, il Cuculo del Rigpa (rig pa’i khu byug) e La Raccolta Nascosta di Buddhagupta (sbas pa’i rgum chung), quest’ultimo incluso nell’edizione più recente dell’edizione ampliata degli Insegnamenti Canonici dei Nyingma. Il suo Il Cristallo e la Via della Luce: Sutra, Tantra, e Dzogchen (1989) è stato uno dei primi libri a presentare lo Dzogchen a un vasto pubblico. Nel 2015 le opere complete di Namkhai Norbu sono state pubblicate in Qinghai in tibetano in cinque volumi e nel 2016 Sharro: Festschrift for Chögyal Namkhai Norbu, una raccolta di saggi di numerosi studiosi, è stata pubblicata in onore del suo contributo allo studio accademico occidentale del Tibet.
Shang Shung Pubblicazioni e Istituto Shang Shung
Nel 1983 Namkhai Norbu fondò la Shang Shung Edizioni per pubblicare i suoi insegnamenti e i libri correlati, tra gli altri argomenti su Buddhismo, Yantra Yoga, Dzogchen e Medicina tibetana. Il primo fu Lo Specchio: Un consiglio sulla presenza e la consapevolezza (dran pa dang shes bzhin gyi gdams pa me long ma), scritto appositamente per un ritiro Dzogchen che tenne in Sardegna alla fine del 1977. A partire dal 2024 sono stati pubblicati oltre duecento libri in italiano e altri duecento in inglese. Nel 1989 fondò l’Istituto Shang Shung in Italia, per sostenere la ricerca accademica sulla cultura e la storia tibetana, con grande attenzione alla lingua e alla medicina. Namkhai Norbu partecipò alla prima conferenza internazionale sulla lingua tibetana a Dharamsala nel 1987 e fu uno dei co-organizzatori della seconda conferenza nel 1992 a Siena. La Columbia University nel 2011, ospitò la terza conferenza, co-sponsorizzata dallo Shang Shung Institute, dal Tibetan Buddhist Resource Center e dalla Trace Foundation. Namkhai Norbu ha anche promosso lo studio della medicina tibetana, organizzando il primo convegno internazionale di medicina tibetana nel 1983 a Venezia e, sotto gli auspici dell’Istituto Shang Shung, il secondo convegno a New York nel 2014. L’Istituto Shang Shung continua a organizzare seminari annuali su temi specifici e un programma di formazione quadriennale in medicina tibetana. La prima classe si è diplomata nel 2013.
Merigar
Nella prima metà del 1981 il Museo del Folklore di Roma ospitò insegnamenti settimanali di Namkhai Norbu su meditazione, Dzogchen, Yantra Yoga e medicina tibetana. A questo punto si sentì la necessità di trovare un terreno per stabilire un centro permanente per sostenere l’insegnamento di Namkhai Norbu e nell’ottobre 1981 fu acquistata una proprietà di diversi acri in Toscana. Questa sarebbe diventata nota come Merigar. Nel decennio successivo furono costruiti diversi edifici, tra cui il Tempio della Grande Contemplazione e una Biblioteca che fu consacrata dal Quattordicesimo Dalai Lama nel maggio 1990. Il Grande Stupa dell’Illuminazione fu consacrato nel 1998 dal Quarantunesimo Sakya Trizin (sa skya khri ‘dzin 41, n. 1945) e altri maestri. Nel 1977 Namkhai Norbu si recò in Austria per insegnare Dzogchen per la prima volta fuori dall’Italia, dando inizio a un programma che lo avrebbe visto viaggiare all’estero quasi ogni anno per i successivi tre decenni. Man mano che l’interesse per i suoi insegnamenti cresceva tra le comunità di paesi diversi dall’Italia, Namkhai Norbu fondò gar – sedi della Comunità Dzogchen – in tutto il mondo. Nel 1982 ha fondato Tsegyalgar East, il primo centro della Comunità Dzogchen negli Stati Uniti, a Conway, Massachusetts. Ha fondato altri gar in Argentina (1990), Australia (1995), Russia (1999), Venezuela (2001), Messico (2003), Romania (2006) e Ucraina (2010). Nel 2013 ha fondato Dzamling Gar a Tenerife, nelle Isole Canarie, in Spagna, come centro globale della Comunità Dzogchen Internazionale.
Rivelazioni-tesoro
Namkhai Norbu ampliò i suoi insegnamenti Dzogchen a metà degli anni ’80 con un ciclo di rivelazioni che aveva iniziato a ricevere negli anni ’60 tramite sogni e visioni, note come la Luminosa Chiarezza dell’Universo, Essenza del Cuore delle Dakini (klong chen ‘od gsal mkha’ ‘gro’i snying thig). Conosciuti come Longsal, gli insegnamenti si concentrano su Anuyoga e Atiyoga e sono correlati ai versi del Canto del Vajra (rdo rje’i glu), un antico mantra che si trova nell’ Unione di Sole e Luna (nyi zla kha sbyor), uno dei primi tantra dello Dzogchen, e in molti tantra “diagrammi di liberazione” (btags grol). Il significato e lo scopo di questo canto sono illustrati anche da Longchenpa nel suo Tesoro del Veicolo Supremo, uno dei suoi Sette Tesori. Il ciclo del Longsal include anche una serie di istruzioni sulla pratica della Jñānaḍākinī, o dakini di saggezza, come la Pratica di Lunga Vita di Mandāravā (tshe sgrub rdo rje srog thig) che ricevette durante un pellegrinaggio a Māratika nel 1984, un sito associato a Padmasambhava e alla sua consorte indiana Mandāravā. Un’altra importante riscoperta fu la rivelazione della Danza del Vajra attraverso una sequenza di sogni in cui imparò tutti i passi di tre antiche danze sacre praticate nella terra pura di Oḍḍiyāna. Riportò in vita anche la pratica del Namkha (nam mkha’) un antico metodo pre-Buddhista di armonizzazione degli elementi tramite la costruzione di una struttura di fili colorati che simboleggiano gli elementi astrologici di un individuo.
Ritorno in Tibet e ASIA
Nel dicembre 1981 Namkhai Norbu tornò nel Tibet centrale per la prima volta da quando l’aveva lasciato nel 1959, e poi di nuovo nel 1987. Nel 1988 visitò anche Khamdo Gar, la residenza del suo insegnante Nyagla Changchub Dorje, e Galengteng. Ad agosto, con un gruppo di studenti, visitò il Monte Kailash, e anche Khyunglung nel Tibet Occidentale per documentare tracce del regno di Shang Shung. Sempre nel 1988 Namkhai Norbu fondò l’Associazione per la Solidarietà Internazionale in Asia, o ASIA. L’Organizzazione non-profit lavora in Tibet, India, Nepal, Myanmar, Mongolia e Sri Lanka su questioni di patrimonio culturale, istruzione, giustizia economica, sociale e ambiente. Attraverso ASIA Namkhai Norbu ha contribuito alla ricostruzione di monasteri e alla costruzione di scuole in Tibet.
Ultimi anni
In riconoscimento dei suoi molti decenni di servizio in Italia, il 2 giugno 2018, Namkhai Norbu è stato insignito dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana come riconoscimento del “merito reso alla nazione nei campi della letteratura, delle arti, dell’economia, del servizio pubblico e delle attività sociali, filantropiche e umanitarie e per il lungo e cospicuo servizio nelle carriere civili”. Namkhai Norbu è mancato serenamente nella sua casa a Merigar, il 27 settembre 2018, fondendo la sua coscienza con la dimensione del dharmakāya. Suo figlio Yeshi Silvano Namkhai è attualmente la guida spirituale di Merigar.
Adriano Clemente ha lavorato a stretto contatto con Chögyal Namkhai Norbu per quarant’anni, traducendo in inglese alcune delle sue opere più importanti. Vive in Italia.
Pubblicato nel luglio 2024 Foto in evidenza di Rinpoche di Liane Graf.