Viaggio verso l’Occidente alla ricerca dell’Illuminazione

Il Pellegrinaggio sulla Via della Seta, presso il MACO

Il museo di Arti e Cultura Orientale, MACO, con sede ad Arcidosso, Italia, ha da poco aperto una nuova, affascinante mostra intitolata ‘Il pellegrinaggio sulla Via della Seta’. L’inaugurazione ha avuto luogo in una giornata umida e ventosa, tuttavia di buon auspicio, l’otto dicembre, anniversario della nascita di Chögyal Namkhai Norbu, con la partecipazione di un grande numero di persone della Comunità Dzogchen, di varie autorità locali e di un pubblico entusiasta.

La mostra esplora la connessione culturale e commerciale che esiste da molti secoli tra occidente e oriente, secondo il principio buddista dell’interdipendenza, come chiave di interpretazione. I tocchi narrativi, basati su svariati e molteplici oggetti provenienti dall’Asia, descrivono il movimento delle idee, le invenzioni e i beni che congiungono questi due mondi così distanti fra loro.

La guida a questa narrazione è Xuanzang (602 – 664), famoso Monaco buddista cinese che, guidato dal Bodhisattva Kuan-yin (Avalokiteśvara), ha intrapreso un pellegrinaggio lungo e pericoloso lungo la Via della Seta, dalla Cina all’India, alla ricerca di testi buddisti, che ha più tardi descritto in una relazione, ‘Il grande viaggio di Tang verso l’Occidente’.

I visitatori sono guidati all’interno della nuova mostra attraverso pannelli descrittivi, alcuni con riferimento ai libri e ai tesori trovati da Aurel Stein e Paul Pelliot nella libreria della grotta di Dunhuang, a dimostrare come il Buddismo si sia evoluto attraverso la Via della Seta, prendendo forma e influenzando le civiltà asiatiche.

Cham, le sacre danze tibetane, sono una parte della mostra ‘Il Pellegrinaggio sulla Via della Seta’, dedicata all’intangibile eredità culturale del Tibet

La mostra sul Pellegrinaggio della Via della Seta presenta inoltre la produzione di un nuovo video a 360° per l’installazione di un teatro virtuale nell’atrio centrale del museo, con video delle grotte Xiantangshan, raffiugurante statue buddiste appartenenti alla dinastia Qi (550-577), mostrate per la prima volta al museo SMART di Chicago e alla Smithsonian’s, generosamente offerte a noi dalla Taiyuan University of Technology, Taiyuan, Shanxi, China. Le nostre guide per questo video a 360 ° sono Xuanzang e Sun Wukong (Monkey) in una rappresentazione teatrale del viaggio verso Occidente , creato per MACO dall’artista Ati Sphere e dal direttore teatrale Jan Yanchi, entrambi con sede a Praga. Un altro episodio del Viaggio verso Occidente sarà presentato per la prima volta il 15 di gennaio presso MACO.

L’installazione della biblioteca di Dunhuang, dalla mostra ‘Il Pellegrinaggio sulla Via della Seta’,

Grazie alla sponsorizzazione da parte dell’UBI, Unione Buddhista Italiana, altre svariate esposizioni permanenti al piano terra sono state rinnovate e aggiunte, arricchite da diverse stupende Statue di bronzo di divinità provenienti dalla collezione personale di Chögyal Namkhai Norbu e da una piccola riproduzione del Grande Stupa dell’Illuminazione presente a Merigar, con pannelli e modelli che descrivono la costruzione, i contenuti e la consacrazione degli stupa.

La mostra Il Pellegrinaggio sulla Via della Seta, è stata promossa dall’Unione Buddisti Italiani (UBI) e dalla Comunità Dzogchen di Merigar con il generoso contributo di un donatore della Comunità. La mostra non sarebbe stata possibile senza lo sforzo concertato di un instancabile gruppo di volontari, che ringraziamo tutti profondamente.

La potenzialità degli elementi

Lo “Stupa dello spazio” nella mostra “Potenzialità degli elementi”.

Allo stesso tempo Lo Spazio Dinamico degli Elementi ha presentato la mostra sulla Potenzialità degli Elementi, finanziata dall’Istituto Shang Shung dell’Austria, nell’area dedicata al Project Space del museo, al piano superiore.

Una parte della mostra contiene una collezione di dieci dipinti. Cinque dipinti rappresentano la creazione degli elementi primordiali, la creazione delle nostre emozioni, la creazione delle manifestazioni del mondo esterno e la funzione dell’energia dei cinque elementi. Secondo le antiche tradizioni orientali, soprattutto secondo la tradizione tibetana, la materia che ci circonda è stata creata ed è costituita dai 5 elementi.

Due modelli di Stupa in mostra (i primi di una serie di 108) sono legati ai cinque elementi e fanno parte di un di prezioso terma di Rigdzin Changchub Dorje

Gli altri cinque dipinti rappresentano la relazione e la combinazione dei cinque elementi. In particolare, mostrano come l’interazione degli elementi esterni con gli elementi interni possa influenzare la condizione delle nostre vite.

Per la prima volta inoltre sono stati mostrati al pubblico i modelli di cinque Stupa (la prima di una serie di 108) collegati ai cinque elementi e parte del prezioso terma di Changchub Dorje.

La Collezione di favole del mondo orientale

Alcune delle immagini della mostra ‘Collezione di Favole del mondo orientale’

Nella seconda stanza, nell’area del Project Space, sono offerte al pubblico le illustrazioni create per il progetto Collezione di Favole del mondo orientale, appartenente al progetto di traduzione Ka-ter, dell’Austria, in collaborazione con lo Spazio Dinamico degli Elementi. Queste illustrazioni sono state create da vari artisti di diverse parti del mondo e i visitatori potevano leggere sul display, sia in inglese che in italiano, alcuni dei racconti collegati alle varie illustrazioni. Alcune delle immagini della mostra ‘Collezione di Favole del mondo orientale’

Le illustrazioni fanno parte di più di 50 disegni fatti a mano che accompagneranno 21 racconti tradizionali tibetani, come sono stati raccontati da Chogyal Namkhai Norbu nel corso di molti anni, riproposti da Oliver Leick. Nonostante le storie siano state create soprattutto per i bambini, la saggezza che esprimono è universale. Il lavoro di questo progetto sta volgendo quasi alla fine e la pubblicazione intitolata ‘Il Regno dove governava la pazzia ed altri racconti tradizionali citati negli insegnamenti di Chögyal Namkhai Norbu’ sarà realizzata presto in varie lingue dalla Shang Shung Publications. Traduzione italiana di Gloria Ramita Cugurra