Merigar West, dal 2 all’8 luglio 2025
Il ritiro con Namkhai Yeshi ha rappresentato un altro capitolo inedito nell’evoluzione continua della Comunità Dzogchen, mettendo alla prova e gratificando gli oltre mille partecipanti e lasciandoci meravigliati. Senza dubbio anche coloro che hanno partecipato tramite Zoom (una media giornaliera di circa millecinquecento persone) e le migliaia di spettatori che hanno seguito la trasmissione web sono rimasti commossi.
Yeshi ha insegnato in modo apparentemente non tradizionale, coprendo tutti i componenti chiave del Dharma tradizionale, dai principi sacri del Rifugio, della Bodhicitta e della Dedica del Merito, alle Quattro Consapevolezze e ai Sette Addestramenti Mentali, passando alla pratica preliminare Dzogchen del Khorde Rushen e infine all’Introduzione Diretta allo Stato dell’Ati. Sono state anche fornite istruzioni concise ed efficaci sull’integrazione degli insegnamenti nella vita quotidiana e nel comportamento.

Affrontare l’argomento prima da un punto di vista scientifico ha fatto comprendere la realtà degli insegnamenti senza fare affidamento sulla fede. Il tema del ritiro era “Il canto del Vajra” e ne è stata sottolineata l’efficacia insieme al suo significato. L’importanza del suono per i praticanti è stata evidenziata durante tutto il ritiro e le composizioni musicali originali di Yeshi, tra cui un concerto in collaborazione con Alessandro Di Maio in occasione del suo compleanno, hanno contribuito a sviluppare la consapevolezza attraverso il suono.
Per una persona come me, la presentazione è stata a volte impegnativa per le mie capacità scientifiche e musicali atrofizzate, che erano già limitate. Tuttavia, in qualche modo è riuscita ad approfondire la comprensione degli insegnamenti studiati per molti anni.

Particolare attenzione è stata dedicata al Rushen della voce, rivisitando gli insegnamenti che Chögyal Namkhai Norbu aveva dato negli anni ’90. In questo caso Yeshi ci ha guidato in una pratica di gruppo, mentre emettevamo suoni fila per fila per potenziare la nostra pratica personale.
Verso la fine del ritiro, Yeshi ha ricevuto una bozza di traduzione del Dra Thalgyur Tantra, il tantra fondamentale dello Dzogchen Upadesha, il cui titolo ha molte traduzioni in inglese, tutte legate al suono, come All-Penetrating Sound, Sound Consequence e Sound Becoming Dimensions, solo per citarne alcune. Successivamente lo ha letto e interpretato per noi, introducendo un’altra sublime dimensione al già profondo ritiro.

Durante tutti i giorni del programma si è manifestata una corrispondenza tra l’esperienza interiore ed esteriore, con un caldo torrido, tempeste e infine un tempo paradisiaco nella splendida cornice di Merigar West. L’incontro con decine di vecchi amici tra i partecipanti in loco, dopo un po’ di sovraccarico sensoriale, ha dato inizio a una settimana di incontri felici del Sangha. Le occasioni di festa durante il ritiro mi hanno ricordato un’osservazione che Yeshi aveva fatto anni fa: che i praticanti del Dharma a volte sembrano trascurare alcuni fatti ovvi, come il fatto che l’opposto del samsara è la gioia. Questo non sembrava essere un problema di questo ritiro. Anche se la lente degli insegnamenti a volte fa sembrare amplificati i problemi personali, trovarsi all’interno del mandala della Comunità li ha resi un po’ più “facili” da osservare e forse ha offerto migliori possibilità per la loro auto-liberazione.

Molta gratitudine va ai centocinquanta membri dello staff e ai volontari di ogni tipo – amministrativi, addetti al parcheggio, tecnici e molti altri – la cui collaborazione è stata fonte di ispirazione e davvero impressionante. E naturalmente, un enorme apprezzamento va a Namkhai Yeshi per gli incredibili insegnamenti. Come ha detto un amico, avere Yeshi come maestro dopo aver avuto Chögyal Namkhai Norbu come maestro è come vincere alla lotteria, non una volta, ma due volte.
Will Shea




