Jamyang Chökyi Wangchug (1909-1960) nacque nella valle di Geog, nel distretto di Changra, a sud di Derge. Fu riconosciuto da Jamyang Loter Wangpo, dal quinto Dzogchen Rinpoche Thubden Chökyi Dorje (1872-1935) e dal terzo Kathog Situ Chökyi Gyatso (1880-1923/5) come tulku di Jamyang Chökyi Wangpo, prima emanazione del Corpo di Jamyang Khyentse Wangpo, che era prematuramente scomparso. Questi aveva lasciato chiare profezie riguardo la propria successiva rinascita: Jamyang Chökyi Wangchug nacque come indicato dall’unione di Samdrub Drönma, sorella dello stesso Chökyi Wangpo e nonna materna di Namkhai Norbu, e di Jamyang Trinle, un funzionario del re di Derge discendente dell’antica famiglia Ngonatsang.
Fin dalla più giovane età, Chökyi Wangchug mostrò una dedizione totale alla dottrina e ricevette insegnamenti dai più grandi maestri dell’epoca, in particolare da coloro che l’avevano riconosciuto come tulku, e da Jamyang Khyentse Chökyi Lodrö, Adzom Drugpa, Kunga Palden (1878-1950), Shenga Rinpoche e l’abate Dampa Rinpoche. Ricevuti gli insegnamenti, ne coltivò la realizzazione in lunghi periodi di ritiro.
Nel 1930, in seguito a una controversia scatenatasi tra alcuni suoi amministratori e quelli di Khyentse Chökyi Lodrö, Chökyi Wangchug fu costretto ad allontanarsi da Dzongsar e la sua residenza ufficiale divenne Derge Gönchen, un grande monastero Sakya della capitale. Egli era spesso sollecitato dal tesoriere del monastero e dal padre a perseguire fini mondani; malgrado ciò, egli continuò a mostrare il più totale disinteresse per le ricchezze e il potere.

Jamyang Chökyi Wangchug, dal Tempio della Grande Contemplazione a Merigar
Dal 1944 dimorò sempre più a lungo nel piccolo monastero di Galing, situato in una valle non lontana dalla capitale Derge, ove scambiò diversi insegnamenti con Kunga Palden [note 1], suo principale maestro, che vi risiedeva stabilmente; in questo monastero trascorse molti anni praticando e istruendo i discepoli, divenendo noto con l’epiteto di Galing Khyentse. Con il nome di tertön Humchen Heka Lingpa, Jamyang Chökyi Wangchug rivelò numerosi oggetti sacri e testi come L’essenza del cuore del Maestro, Il compendio delle divinità pacifiche, Il compendio del re irato, Jampal Shinje e La profezia divina, signore dei segreti. Chögyal Namkhai Norbu è depositario di alcuni degli insegnamenti da lui riscoperti, mentre molti altri suoi terma sono andati perduti nel corso della Rivoluzione Culturale. Khyentse Chökyi Wangchug fu catturato dai cinesi e morì in prigione nel 1960. Yeshe Pal, figlio primogenito di Chögyal Namkhai Norbu, è stato riconosciuto come suo tulku dal quarantunesimo detentore del trono della scuola Sakya, Ngawang Kunga.
Tratto e adattato da Chögyal Namkhai Norbu, La lampada che rischiara le menti ristrette.
Note 1. Kunga Palden, discepolo di Ogyen Tendzin Norbu (1827-1888), era considerato tra i principali detentori dell’insegnamento Dzogchen ed era famoso in tutto il Tibet orientale per la realizzazione raggiunta. Nato in una povera famiglia di Galingting, passò la maggior parte della vita in ritiro sottoponendosi a grandi austerità e divenne poi maestro di personalità della levatura di Dzogchen Rinpoche Thubten Chökyi Dorje, Khunu Lama Tendzin Gyaltsen (1884-1977) e Jamyang Khyentse Chökyi Lodrö. Prima della morte, nel 1950, affidò il monastero di Galing a Chökyi Wangchug; quest’ultimo ne individuò la successiva rinascita di cui però si persero le tracce durante l’invasione cinese. Nel 1997, dopo aver saputo che era ancora in vita, Namkhai Norbu riuscì a rintracciarlo e lo invitò al monastero di Galing, ove questi rimase fino all’estate del 2008. Si trova attualmente a Rakhog, una zona abitata da nomadi, nella contea di Derge. Un altro tulku, molto più giovane, riconosciuto da Tulku Kelsang, risiede presso il monastero di Dzogchen. Vedi l’introduzione di Enrico dell’Angelo in Chögyal Namkhai Norbu, La lampada che rischiara le menti ristrette.
Jamyang Chökyi Wangchug. Foto per gentile concessione del Maestro Bi Song




