Consigli su come chi ha seguito gli insegnamenti per lungo tempo debba comportarsi con le persone interessate da poco.
Quando quelli che hanno seguito l’insegnamento per un certo numero di anni praticano collettivamente e persone nuove che non hanno ricevuto la trasmissione partecipano, molti vecchi praticanti si preoccupano. Ho ricevuto lettere da diversi luoghi su questo argomento. Quando succede qualcosa di questo tipo i “vecchi” come dovrebbero comportarsi? Cosa dovrebbero Fare?
Ci sono due modi di rispondere a questa situazione perché ci sono due diversi tipi di persone nuove coinvolte.
Le persone interessate
Prima di tutto ci sono le persone seriamente interessate all’insegnamento che potrebbero non aver avuto ancora l’opportunità di ricevere la trasmissione dal Maestro. In questo caso non è particolarmente importante che non abbiano ancora ricevuto la trasmissione perché la loro partecipazione ed il loro interesse sono profondi. Una persona con un forte interesse di questo tipo anche se non ha ricevuto la trasmissione oggi, la riceverà domani. Chi cerca trova.
Così certamente non bisogna allontanare questo tipo di persone che vogliono praticare e sono genuinamente interessate e tutte le volte in cui è possibile, praticando con loro, bisogna aiutarle a partecipare in modo tale che possano apprendere qualcosa dando loro ogni consiglio necessario a comprendere quello che sta succedendo.
Come collaborare
Non sto suggerendo che ogni tipo di persona possa improvvisamente diventare un maestro e trasmettere l’insegnamento. Per tramettere l’insegnamento bisogna avere esatta conoscenza ed alcune qualità. Ad esempio, per poter trasmettere un mantra non basta semplicemente aver ricevuto la trasmissione del mantra da qualcuno, ma bisogna averlo praticato e chi intende trasmetterlo deve averne una certa realizzazione. Se una persona semplicemente ripete il mantra pensando che ciò sia sufficiente a trasmetterlo, la trasmissione non può funzionare correttamente.
E, se non funzionasse correttamente, sarebbe inutile farlo, significherebbe ingannare gli altri. Quindi non si tratta di presentarsi come un maestro, o come qualcuno che sta dando la trasmissione, ma c’è comunque un modo in cui collaborare con altre persone per aiutarle. Ecco ,bisogna comportarsi così con persone di questo primo tipo che sono genuinamente interessate: non c’è nulla da limitare.
I curiosi
Poi c’è un altro tipo di persone che non sono realmente interessate a seguire l’insegnamento, praticare o realizzarsi mediante questa via. Si tratta piuttosto di curiosi, forse vogliono capire quello che succede e in cosa consiste l’insegnamento. Se capiamo che una persona ha soltanto questo tipo di curiosità, siamo giustificati nel chiederle di non partecipare. Perché? Per una ragione molto semplice. Se la persona in questione è amico/a di un praticante, questo praticante merita rispetto da parte dell’amico/a. Il praticante può spiegare che la via, l’insegnamento e la pratica sono cose che egli considera importanti e serie chiedendo all’amico/a, in modo gentile, di non svilire questi valori con la sua curiosità, perché interferire in questo modo con qualcosa di importante non è corretto.
Un vero amico, ricevendo una richiesta fatta in questo modo la rispetterà certamente. Se poi la persona non rispetta le nostre richieste e insiste, allora non prova alcun rispetto per il praticante e non si tratta di un vero amico. È molto semplice e non è necessario offendersi quando ci si confronta con una situazione del genere,
Informarsi
Comunque qualcuno potrebbe dire ad esempio: “Se non mi spieghi cosa stai facendo, come posso essere interessato?” Molte persone dicono cose di questo tipo. Ma per loro sarebbe meglio leggere un libro sull’insegnamento o qualcosa di questo genere in modo da avere un’idea generale degli insegnamenti invece di cominciare a partecipare alla via ed alla pratica. Informazione e pratica sono due cose diverse.
Se una persona è sinceramente interessata, anche se non ha ricevuto la trasmissione, forse può partecipare e imparare. In questo modo quando un giorno incontrerà il Maestro, sarà pronta ad applicare ciò che ha appreso perché sa come farlo.
Corpo, Voce, Mente
Ci sono tre aspetti nella pratica relativi alle nostre tre esistenze: il Corpo, la Voce, la Mente. Molti aspetti del Corpo, come ad esempio particolari posizioni e modi di sedere per praticare. Quanto alla Voce bisogna considerare ad esempio come respirare, come cantare, come si debbano pronunciare le parole, come coordinare le invocazioni con le visualizzazioni, come visualizzare mentalmente, come condurre i rituali e così via. Ci sono molti aspetti che riguardano il Corpo da apprendere e praticare, comprese le mudra ed il loro significato, la funzione delle mudra per comunicare in modo da attivare il samaya etc.. Tutte queste cose possono essere apprese gradualmente e possiamo aiutare gli altri a comprenderle.
Questi sono aspetti fondamentalmente secondari in relazione all’insegnamento, al metodo. Non si tratta di aspetti principali, ma dei modi di applicare la via. Così se una persona ha appreso tutte queste cose, le riuscirà facile applicarle.
Incoraggiare i nuovi venuti
A volte succede che quando arriva una nuova persona e ci sono molti altri che già sanno come fare le mudra, come cantare ecc.., la persona nuova si sente a disagio. Può essere scoraggiata dagli altri anche se non è questo il principio dell’insegnamento. Quando una persona ha appena iniziato (a seguire l’insegnamento), anche questi aspetti secondari possono apparirle molto importanti e quando una nuova persona sente di non saper fare nulla, può sentirsi scoraggiata. Se a questa persona viene data una anche minima preparazione, non è male e in effetti può essere molto utile.
Insegnamenti segreti
Un problema totalmente diverso riguarda il leggere libri contenenti istruzioni di pratiche che dovrebbero essere considerate segrete. Non ci si dovrebbe avvicinare a questi testi per curiosità o con l’intenzione di capire cosa fanno gli altri. Prima di leggere queste istruzioni è meglio aspettare di aver ricevuto la trasmissione da un Maestro e solo dopo metterle in pratica, perché a volte quando si legge un libro di istruzioni si può sentire il desiderio di provarci subito e se chi lo fa non sa esattamente come mettere in pratica ciò che ha letto può fare un errore che può creare dei problemi. Infatti nell’insegnamento si dice che “Non bisogna prendere da soli Insegnamenti Segreti” significa che bisogna riceverli da un Maestro perché l’insegnamento è legato alla Trasmissione e la trasmissione si può ricevere solo da un Maestro. Infatti il Maestro a sua volta l’ha ricevuta dal proprio Maestro in un lignaggio che va all’indietro fino alle origini e che continua intatto fino ad oggi. Questa connessione è ciò che si intende per trasmissione e questa è la ragione per cui è necessario riceverla.
La Trasmissione
Esistono tipi diversi di trasmissione, come le iniziazioni, i potenziamenti, le istruzioni orali ed anche la necessità di ricevere almeno un “lung” della trasmissione nel caso di un mantra. Il “lung” implica il potere del mantra che è nel suono e questo suono deve essere udito dal Maestro, cioè da una persona che ha a sua volta ricevuto la trasmissione, l’ha attivata e ne ha prodotto la funzione. Bisogna prima ricevere dal Maestro la trasmissione del suono del mantra in modo perfetto e poi praticando il mantra può avere una funzione perché è collegato alla trasmissione. La funzione della via, della trasmissione, del metodo è collegata alla trasmissione, non solo ad una comprensione intellettuale.
Ad esempio, in libreria qualcuno potrebbe trovare un libro, leggerlo e capire bene cosa vi è scritto, e il libro potrebbe dire: “Questo è un mantra, recitandolo alcune centinaia di volte si possono curare alcuni tipi di malattie”. Chi legge capisce cosa è scritto e recita il mantra. Ma anche se si è compreso intellettualmente in questo modo e si comincia ad applicare questo mantra recitandolo come indicato nel libro è molto difficile ottenerne la realizzazione perché questa pratica è senza vita. Qual’è la vita della pratica? È la trasmissione! Ed è ciò che manca in questo caso. Non si tratta di quantità o di mancanza di conoscenza intellettuale, ciò che manca è la vita e la vita è la trasmissione. Quindi è molto importante comprendere e rispettare ciò.
Ininterrotto
Per accendere un lume cosa dobbiamo fare? Dobbiamo collegarlo alla corrente elettrica e c’è una spina per connetterlo alla rete elettrica. Quando il lume è collegato alla corrente possiamo accenderlo. Nello stesso modo la trasmissione è come un cavo elettrico collegato ininterrottamente alla sorgente fino ad oggi. È per questa ragione che consideriamo così importante la trasmissione.
Il principio, il potere e la conoscenza della trasmissione è al di là del nostro giudizio intellettuale, oltre i nostri concetti, oltre qualsiasi cosa.. Non si può inventare una trasmissione di questo tipo. E questo anche se qualcuno inventasse una trasmissione, un qualche tipo di pratica o un qualche aspetto di una pratica spirituale, che forse, chi lo sa, potrebbe avere una benché minima funzione. Alcuni dicono che fanno questo tipo di pratica perché dà loro un beneficio. Alcune di queste cose possono effettivamente dare un beneficio, ma non vuol dire che portino alla realizzazione totale.
Il lignaggio della trasmissione
Non ci si può realizzare totalmente senza apprendere come superare le proprie limitazioni, la propria condizione dualistica. La trasmissione permette di realizzarsi in questo modo.
Tutti gli insegnamenti collegati ad una precisa trasmissione hanno la loro origine. L’origine viene da qualcuno che ha dato questi insegnamenti e che si è totalmente realizzato mediante essi. Dopo di che questo metodo è stato tramandato e trasmesso. Così se seguiamo seriamente un metodo come questo sappiamo che un insegnamento ha il suo principio, il suo lignaggio e la sua trasmissione senza interruzione. Ecco cosa significa un vero insegnamento. Qualcosa di molto serio. Quando parliamo dell’insegnamento che seguiamo sinceramente e seriamente si tratta di questo tipo di insegnamento, non semplicemente di una via o di un tipo di filosofia inventata da qualcuno.
Certamente ognuno può divertirsi sperimentando ciò che vuole nella vita, ma se intendiamo dedicare le nostre vite, il nostro tempo prezioso ad un insegnamento è importante comprendere bene quali sono le origini di quell’insegnamento, qual è il suo valore ed in che modo ci si può realizzare seguendolo e così via. La base dell’insegnamento è la trasmissione e chi comprende bene questo protegge la trasmissione, mantiene la trasmissione e può preparare chi è interessato a ricevere la trasmissione a fare altrettanto. Si può lavorare in questo modo.
Sappiamo tutti che è molto utile ed importante collaborare e che questo è vero per tutti. Così penso che i praticanti della Comunità che partecipano da un tempo più lungo non dovrebbero essere preoccupati di incontrare le persone nuove, ma dovrebbero collaborare con loro ed aiutarle nel modo che ho decritto qui sopra.
Questo insegnamento è stato pubblicato inizialmente nel numero 22 del Mirror, luglio-agosto 1993.
Foto di Igor Ustyujanin