Nel 1997, la Comunità Dzogchen del Regno Unito ha acquistato “Kunselling”, una vecchia casa colonica in pietra con un cortile soleggiato e annessi in un’idilliaca valle gallese, non lontano da Hay-on-Wye. Rinpoche soggiornò per la prima volta a Kunselling nel novembre 1998 e lo consacrò come un autentico sito sacro per la pratica e la continuazione degli insegnamenti Dzogchen, chiamandolo “Kunsel Ling”, che significa “Il luogo della chiarezza totale”.
Quando entri nella valle invernale oltre il confine provenendo da est, ammesso che la strada di Letton non si sia allagata, sei entrato nella tappa finale del viaggio. Vedi le Black Mountains stagliarsi contro il cielo: antico bastione del Devonshire e il lontano, forse innevato Brecons a distanza; una meraviglia di terra selvaggia.
Qui Afon Gwy, il nostro fiume Wye, spesso rompe gli argini nei campi. Oltre la leggendaria Baskerville Hall e Book-Town Hay diventa più selvaggio, più agitato, precipita in un canyon e se ne ode il rumore dalla strada e dalle case del villaggio.
È una grande attrazione sul lato della valle a Erwood; stretto e scosceso per un villaggio; dove l’autobus si ferma vicino al negozio e gli yogin in viaggio possono a volte essere visti in attesa che qualcuno offra loro un passaggio. Su per la collina! Ora le strade sono piccole, ripide, contorte e scivolose con cumuli di foglie bagnate, quindi occorre procedere con attenzione.
Attenzione alle curve.. Dopo anni riconosciamo le case oramai familiari, la piazzola dove il contadino conserva le sue balle di fieno avvolte come botti nere e lucide e il vialetto in cui probabilmente è meglio non svoltare. Poi all’improvviso arriva il nostro vialetto non vistoso ma con un palo del telegrafo che lo contraddistingue.
Ora saliamo ancora più in alto; una stradina stretta con alte siepi che gira e rigira, poi si passa attraverso la fattoria di Davies, agricoltori di collina amichevoli e intraprendenti, i nostri vicini più prossimi da venticinque anni. I cani da pastore guardano in su, a volte abbaiano o ci inseguono mentre passiamo; Davide ci fa un cenno.
Il sentiero finale è a volte impraticabile, ghiacciato o inondato; il più ripido della terra; fangoso, pietroso e solcato da macchine agricole. Questa è Llwydallt, The Grey Hillside; siamo a una altezza di circa mille piedi ora, nelle terre di confine di quell’altopiano solitario che chiamano Eppynt: The Horses’ Way; creste ondulate, verdi, punteggiate di ginestre, sede di nibbi rossi, corvi e pony selvaggi.
Quindi ecco il cancello e il familiare vialetto e siamo arrivati a Kunselling! Il Luogo della Chiarezza Totale, al riparo di una collina su cui si poggia, protetto da alberi venerabili selvatici, lungta increspate dalla brezza e pecore curiose ci stanno osservando. L’aria qui ha una nitidezza e una forza che subito riempie il tuo corpo mentre esci allo scoperto e alzi le braccia al vento.
C’è la vecchia pietra grigia della casa di famiglia, l’accogliente nido di Rinpoche; il nostro fienile/ gönpa, le finestre che riflettono il sole, il sang khang di Robin e la vecchia aia, un tempo scivoloso pendio erboso, ora una piattaforma circolare e pianeggiante per ballare. A volte i satelliti di passaggio possono vedere il nostro mandala dallo spazio.
Quando scendo dalla macchina a Kunselling voglio sempre inchinarmi stile Zen; una vecchia abitudine di rispetto; inchinarmi alla casa e alla collina, agli alberi, alle pecore e agli uccelli e soprattutto alla grande mente che ha concepito tutto ciò:che potessimo possedere un posto così meraviglioso e avere tutti coloro il cui coraggio e generosità per molti anni lo hanno tenuto in vita.
Una volta ho raccolto una pietra lunga e sottile dalla ghiaia del vialetto, grande circa quanto il mio mignolo, e l’ho portata con me in Nepal e Tibet; a Boudhanath e Lhasa, Samye e Zangri Kangmar e quando sono tornato a casa da tutti quei viaggi l’ho delicatamente deposta esattamente dove l’avevo raccolta.
Quando Chögyal Namkhai Norbu era qui, alla fine di un ritiro, eravamo tutti nel salotto della casa; Non lo avevo mai visto così affollato; cantammo insieme il Canto del Vajra, con Rinpoche seduto accanto al fuoco, e mentre uscivamo nell’aria fredda e buia dell’inverno imminente la luna e tre pianeti erano allineati sopra la casa.
Un luogo di amore, saggezza e il miglior tipo di avventure. Emaho!
Barry Patterson Traduzione italiano di Elisa Copello
Chöd in inverno
La storia è cancellata dalla luce danzante
Del calore del cuore liberato nel cielo
Dove ondate di storni cavalcano il vento piovoso;
Il peso della collina e il ruscello danno voce al grido appassionato!
Offriamo cibo, bevande e parole di saggezza guaritrice
Alla vasta tempesta dell’universo!
Al nibbio rosso, al corvo, al coniglio
Agli spiriti della pioggia, del vento e delle stelle
Alla pecora gravida e alla quercia verde e contorta,
Al faggio, alla spina, alle ombre notturne,
alla madre Machig e ai suoi nobili figli!Oltre la rabbia e il desiderio del sogno
Che ci diceva che eravamo destinati a fallire sempre;
Che tutto ciò che potevamo aspettarci era il dovere e la morte;
Tormentato dalle nostre speranze e paure egoistiche,
Il canto del mandala del maestro è più grande
Di questo; il prezioso tesoro dello spazio, la nostra eredità.
Al di là del vento, nel nostro piccolo nido di pietra
Possiamo rilassarci e liberare il mondo intero;
I tuoi occhi possono dirmi tutto ciò che ho bisogno di sapere
Mentre guardo intorno alla compagnia riunita,
andiamo avanti, guerrieri damaru!